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Gattofila, razionalmente disordinata, ossessivo-compulsiva part-time.

giovedì 6 ottobre 2016

Brussels at war.

Ieri ero impegnata nelle mie letture quando ad un tratto mi sono scorse sotto agli occhi queste parole:

"However after he had walked about for an hour or two he came to the conclusion that the fault was not in him, but in Brussels itself. He knew what a city at war looked like, and this was not it. There ought to have been companies of soldiers passing up and down, carts with supplies, anxious-looking faces. Instead he saw fashionable-looking shops and ladies lounging in smart carriages. True, there were groups of officers everywhere, but none of them appeared to have any idea of pursuing military business [...]. There was a great deal more laughter and gaiety than seemed quite consistent with an imminent invasion by Napoleon Buonaparte."
"Jonathan Strange & Mr Norrell", Susanna Clarke

Da quando sono in Belgio mi sento chiedere spesso com'è la situazione, a causa dell'allerta generale terrorismo e degli attacchi, paventati o purtroppo davvero accaduti che siano. Io non sono mai stata a Bruxelles durante uno dei momenti critici, per fortuna, quindi non posso dire come reagisce la città nell'immediato. Ma ci passo relativamente spesso, quasi sempre in punti nevralgici, e questa descrizione centra in pieno il punto di una giornata qualunque.

Vorrei davvero sentire l'odore del nervosismo da guerra? Ovviamente no.
La sua assenza però è quasi surreale.

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