Non mi riferisco all'espressivo gesto dell'ombrello (che credo sia del tutto prerogativa italiana): oltretutto, sarei curiosissima di vedere i Belgi esibirsi in un modo così assertivo. Non so perché, ma non riesco proprio ad immaginarmeli...
Per attitudine all'ombrello intendo il rapporto che si ha nei Paesi in cui il tempo fa schifo più a nord dell'Italia. Al di là di alcune cose che sono veramente inconcepibili (tipo i calzoncini corti in mezzo alla neve), di solito lo spirito d'adattamento funziona così: uno arriva e vede gli altri che si comportano in una certa maniera e pensa che siano matti; mantiene le proprie abitudini; soccombe al fatto che se gli altri, che in quel Paese ci sono nati e vissuti, fanno determinate cose forse un motivo c'è; si adatta ai costumi locali.
Io ci ero già passata, a proposito dell'ombrello, quando ero stata a Londra, ma a quanto pare tre anni d'Italia mi avevano poi fatto dimenticare la nuova Conoscenza appresa e quindi arrivata a Namur è ricominciato tutto da capo.
Il primo concetto che è stato vitale imparare è che non importa se la mattina ti svegliano i passerottini cinguettando e porgendoti fiori delicati appena sbocciati; non importa se il cielo è azzurro terso quasi da far male agli occhi quando lo guardi; è irrilevante che il sole splenda e facciano 25 gradi. In un Paese in cui in un giorno hai tutte e quattro le stagioni, l'ombrello devi averlo sempre. Di più, devi averlo soprattutto se la giornata comincia splendidamente, perché a quel punto la tentazione di vestirsi per il bel tempo spesso prende il sopravvento e allora bagnarsi come un pulcino, senza troppi strati a coprirti, è ancora peggio.
Il secondo e ben più importante segreto da imparare è che avrai sempre l'ombrello con te, ma non lo userai quasi mai. Per due motivi principali. Che in realtà sono tre, ma procediamo con ordine.
Innanzitutto l'ombrello usato è bagnato. Essendo bagnato, bagna. E allora devi trovare un posto dove metterlo, e poi te lo devi ricordare, e poi se nel frattempo ha smesso di piovere ma non si è asciugato te lo devi tenere in mano... Certo, questo succede dappertutto, ma quando la pioggia è data 1:1 tutti i giorni, l'idea di affrontare tutto questo tedio quotidianamente spaventa più di qualche goccia d'acqua.
In secondo luogo, difficilmente la pioggia in Belgio conosce mezze misure. La cosa più tipica è la fastidiosa e senza senso pioggerellina a nebbia; assomiglia alla sensazione che si ha nelle torride estati quando si passa sotto ad un vaporizzatore di acqua: sai che c'è, la percepisci, ma resta comunque quasi impalpabile.
L'ovvia differenza è che qui non è torrida estate quando succede. Ovviamente.
Quando capita 'sta piaga (nda: spesso), l'uso dell'ombrello è potenzialmente ridicolo, perché la quantità di pioggia è minima e a maggior ragione si passa per lo strazio dell'ombrello bagnato per una sciocchezza. D'altronde è pur sempre acqua quella che si attraversa, per cui senza adeguata copertura si finirebbe per arrivare bagnati. La soluzione in questi casi è una giacca impermeabile col cappuccio.
Se piove seriamente invece, il 90% delle volte c'è un vento talmente forte che usare l'ombrello è inutile, addirittura controproducente: la probabilità che venga rotto o si apra "al contrario" è tale da non giustificare nemmeno il più blando dei tentativi. In questo caso non c'è speranza.
La giacca impermeabile col cappuccio è comunque sempre una buona idea.
[Il Woolrich certificato fino a -40 gradi e con il cappuccio più grande che io abbia mai visto è stato l'acquisto della vita.]
Nel mio caso particolare c'è un terzo motivo per cui l'ombrello fa da appendice onnipresente ma quasi mai usata, ma riconosco come non si applichi a tutte le situazioni: le distanze sono poco... distanti. Tipicamente per andare da un posto all'altro, per me che vivo "al centro", non ci vogliono più di dieci minuti a piedi. Tragitti corti, niente soste, alla fine non ne vale la pena. Ci pensavo proprio ieri, mentre andavo al corso di francese sotto una pioggerella non eccessiva ma comunque significativa: avevo l'ombrello, ovviamente, ma ho preferito non usarlo perché non ho ritenuto la situazione valesse l'ombrello bagnato.
Mi fossi vista due anni fa mi sarei data della cretina, ora mi sembra solo la scelta più pratica.
A parte per i capelli. Per i capelli no.
Ma ormai alla lotta contro l'umidità mi sto arrendendo. Quasi.
Mi fossi vista due anni fa mi sarei data della cretina, ora mi sembra solo la scelta più pratica.
A parte per i capelli. Per i capelli no.
Se non avete idea di chi sia, non so se possiamo essere amici. |
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