Chi?

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Namur, Belgium
Gattofila, razionalmente disordinata, ossessivo-compulsiva part-time.

giovedì 2 febbraio 2017

Domenica.

Ho trasformato la scorsa domenica in un appuntamento lungo un giorno.
Con la persona più importante.

Ho puntato la sveglia ad un orario che mi avrebbe permesso di restare sotto il morbido abbraccio del piumone ancora per un po', senza traumi da risveglio improvviso.
Sono andata ad ascoltare un concerto della corale di una mia amica e ho canticchiato silenziosamente i molti brani che conoscevo (quanto sono più interessanti le parti dei contralti!).

C'era un bel sole, ne ho approfittato per andare a scattare un po' di foto per imparare a conoscere una reflex che mi ha aspettata per troppo tempo: ho preso una bici del servizio di bike-sharing, per spingermi più in là di dove sia mai stata, per fare anche un po' la turista. Ho preso freddo, tanto, soprattutto perché furbescamente non avevo i guanti.
Ed ho sperimentato quella sensazione di dialogo interiore: andiamo ché fa freddo, ancora dieci minuti, riprendiamo la bici così arriviamo prima, no torniamo a piedi, ma come a piedi, così arriviamo al ponte col tramonto, ma fa freddo, ma il tramonto!, ... , dai che poi ti porto a prendere una bella cioccolata calda.

E concedersela!, 'sta cioccolata calda, ché cedere ad un vizio ogni tanto è più una coccola che un peccato: cioccolata calda alla soia (vergognarsi quasi a chiederlo), il latte ci fa male ma anche dire "eh si, niente panna" poi non scherza.

E poi c'è sempre una prima volta: ieri mi sono portata al cinema, da sola. Ho "scoperto" un cinema in cui proiettano i film in versione originale: non c'è un posto assegnato e tutti corrono per prendere il posto per sé e per amici in arrivo, ma essendo da sola ho trovato facilmente un sedile che era rimasto vuoto, in un buon punto. E poi intendiamoci: che differenza fa andare al cinema da soli o con qualcuno? Quando si spengono le luci si è soli con la pellicola, che importa di chi ci è a fianco? Cambia solo il dopo, il rientro verso casa: ma anche camminare sola in vie poco frequentate, pensando alla calda cena che ci aspetta, ha un suo perché.

Cresciamo con l'idea che la solitudine sia una cosa negativa, ma come tutte le cose della vita, dipende dalla quantità e dalla qualità.
Ho trasformato la scorsa domenica in un appuntamento lungo un giorno, con la persona più importante: me. Note to self: farlo più spesso.
Senza dimenticare le intere domeniche passate a dormire, ché anche quelle non sono mica male.