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Namur, Belgium
Gattofila, razionalmente disordinata, ossessivo-compulsiva part-time.

martedì 11 luglio 2017

Dov'eravamo io e la mia voglia di scrivere?

Quanti si stavano chiedendo dove fossi finita?

...

Vabbè, per i timidoni che avrebbero voluto alzare la mano e che non l'hanno fatto, sappiate che sto bene: è solo che sono stata un po' impegnata, l'esame di conferma di metà (beh, più o meno) dottorato incombeva e io non sono nota per essere una di quelle che si anticipa il lavoro. Magari! Quindi ecco, ho avuto un po' da fare.
Poi manca sempre l'ispirazione, quella cosa che ti fa dire "si, questa cosa a qualcuno potrebbe interessare". Già manca di solito, ma in questo periodo in particolar modo.

Che poi ne avrei di post in mente da scrivere, eh! Solo che a non cogliere l'attimo succede che passano in secondo piano, che quella frase che avevi pensato fosse perfetta ti sfugge e non te la ricordi più, che sai che dovresti impegnartici particolarmente e non ti va.
Per dire, ho in testa un lungo post sulle differenze tra il sistema universitario (forse in generale scolastico) belga e quello italiano da inizio anno. Accademico, s'intende. Ormai aspetterò settembre a questo punto.

Che altro?
Namur si è più o meno bruscamente svuotata; essendo una città universitaria, risente ovviamente moltissimo delle vacanze degli studenti, che a inizio luglio se ne sono tornati allegramente a casa. Gli altri tendenzialmente vanno in ferie in questo periodo: anche il Dipartimento perde pezzi, alcuni di noi stoici restano fino al 21, che qui in Belgio è festa nazionale e sancisce senza scampo l'inizio del deserto, ma molti sono già in giro.

Fossi una blogger d'assalto avrei scritto un post la mattina dell'incendio alla Grenfell Tower, il cui fumo ho visto dalla stazione di Blackfriars, tanto per cavalcare l'onda emotiva. Avrei pubblicato foto di Londra con l'Estate quella vera, i parchi pieni di gente al sole e i bimbi a correre senza temere di prendersi un accidente per il sudore. Avrei narrato la mia stanchezza e la preparazione all'esame, a cui non sono arrivata con ansia ma quasi con trepidazione: ormai è chiaro, io mi diverto un sacco a fare presentazioni. Avrei scritto in anticipo e programmato la pubblicazione di decine di post, che invece forse vedranno la luce, forse no. Ma blogger d'assalto non sono. Ma neanche blogger, per cui mi posso permettere di avere delle riserve morali su certi argomenti e conseguenti hiatus di un mese e mezzo.

Però insomma, per i timidoni. È tutto ok.