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Gattofila, razionalmente disordinata, ossessivo-compulsiva part-time.

mercoledì 4 luglio 2018

Amarcord: Anatroccoli

Qualche settimana fa mentre correvo lungo il fiume sono stata quasi attaccata da alcune famiglie di oche(?). La mia colpa imperdonabile è esser passata troppo vicino agli anatroccoli che attraversavano con estrema lentezza il camminamento, occupandolo del tutto: non avevo molta scelta dunque.
Se l'immagine di me che rasento l'argine del fiume con dei pennuti che mi soffiano contro (si, come i gatti!) vi fa ridere, sappiate che la ragione è dalla vostra perché è davvero una situazione ridicola. Ciò nonostante, vi assicuro che riescono ad essere animali molto inquietanti, e che non è stata una bellissima esperienza.

Ciò detto.
Stamattina mentre correvo lungo il fiume ho rivisto quella che potenzialmente potrebbe essere una di quelle famiglie. Solo che gli anatroccoli, colore delle piume a parte, non sembrano più poi molto anatroccoli. E mi è tornato in mente questo: senza infamia e senza lode, ma celebriamo il pattern ricorrente.

[Originally written: 05/07/12]

Sono stanca, di una stanchezza incredibile
Eppure non riesco a chiudere occhio.

Il più evidente segnale dello scorrere del Tempo è sicuramente l'alternarsi del giorno e della notte, della luce e del buio; eppure è sempre alle stagioni e al loro susseguirsi che è stato affidato il ruolo di segnatempo, giacché da queste, in tempi andati, dipendeva la disponibilità d'acqua, e dunque la probabilità di sopravvivenza.

Stagioni.

Da quant'è che sono qui?
Sembra ieri, sembra passato un secolo.

Assenza di stagioni.
Londra pare essersi scordata dell'estate: la poco convinta primavera ha ceduto il passo direttamente ad un umido simil-autunno, in uno scambio talmente languido da passare inosservato e generare un'unica mezza (?) stagione.

Ho percepito il Tempo trascorso guardando il laghetto del parco dietro casa: non trovavo più i piccoli anatroccoli, ho stentato a capire che erano le giovani anatre di fronte a me.

Sono stanca, ma forse non è la stanchezza di un giorno.
E' la stanchezza di un susseguirsi di stagioni in me che non ho percepito.
E' la stanchezza di un Tempo che non so quant'è.

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