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Namur, Belgium
Gattofila, razionalmente disordinata, ossessivo-compulsiva part-time.

sabato 7 gennaio 2017

Foto metafora


Questa mattina mi sono svegliata con calma, mi sono alzata con ancora più calma, mi sono lavata vestita truccata, ho provato ad uscire e ho realizzato che aveva nevicato, sono tornata indietro a cambiarmi le scarpe, sono ri-uscita, sono andata a comprare un paio di cose approfittando dei saldi, ho sbrigato delle commissioni.
Sono tornata a casa per una strada leggermente più lunga, seguendo il corso del fiume, sia perché volevo scattare una foto di uno scorcio carino con la neve, sia perché sospettavo non ci fosse stato molto passaggio, per cui la neve sarebbe stata ancora intonsa e avrebbe dato maggior sostegno al passo rispetto all'infida poltiglia ghiacciata nel resto del centro.


Ho scattato anche questa (niente di che):



L'ho scattata in un posto freddo, dove tutto era nascosto da un leggero ma evidente strato di neve: bello ma scostante, che richiede lavoro per essere tolto e arrivare davvero a toccare le cose.
L'ho scattata dove il mio incedere era insicuro e traballante.
L'ho scattata, nonostante l'insicurezza, con i piedi ben piantati per terra e la schiena dritta ("sennò si vede la panza!").
L'ho scattata non sapendo bene perché, ma guidata dallo spirito del "Perché no?".
L'ho scattata essendo completamente da sola. Ma concentrandomi avrei percepito la presenza lontana di altri.
L'ho scattata portando dei pesi, e sapendo li avrei portati ancora per un po'.
L'ho scattata volendo essere da un'altra parte, accanto a del calore, ma in fondo anche un po' contenta di essere lì.

L'ho scattata, e poi ho pensato che il dove, il come, il quando fossero una perfetta sintesi. Perché io stamattina mi sarò svegliata con calma, alzata con ancora più calma, lavata vestita truccata, sarò uscita e andata in giro come se fosse un giorno qualunque, ma oggi segna un anno.

Il primo.
Il primo di quattro.
Daje.

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